SABATO
E' ormai passata più di una settimana dal giorno della gara. Da quella manifestazione che ha saputo riunire quattromila appassionati di corsa a piedi.
Comincerò il mio racconto dal giorno che ha preceduto la gara, il 1° dicembre. La mattina del sabato mi sono detto: "E se andassi oggi a ritirare il pettorale?". Sapete com'è, un po' preoccupato per le probabili code per ritirare l'iscrizione la domenica mattina, scelgo di anticipare il tutto.
Così, con molta calma, esco di casa non prima delle undici e prendo il pullman che porta in centro. Salgo sul 63 e poi scendo alla seconda fermata di via XX Settembre. Appena sceso dal pullman, vedo già qualcuno con delle borse che sembrano contenere dei pacchi gara. Il premio si ritira già adesso? - mi chiedo. Pensavo lo consegnassero solo al momento della restituzione del chip. Boh, stiamo a vedere...
E' questione di un attimo e sono in piazza Solferino, dove domina l'incontrastata mole dell'edificio di Atrium. Spero che questo colosso mastodontico e antiestetico venga rimosso il prima possibile, così da permettere alla piazza di tornare ai suoi antichi splendori. Prima di entrare, l'usciere mi ferma chiedendomi: "Buongiorno, cosa deve fare?". "Sono venuto a ritirare l'iscrizione per TUTTADRITTA" - gli rispondo. "Prego, salga le scale e superi la coda."
Sopra ci sono diverse file in cui ritirare il pettorale ed il chip. La mia fila è la prima, quella dei numeri dall'1 al 700. Esibisco la tessera FIDAL e ricevo la mia iscrizione, contenente il pettorale n° 469. La signora che mi consegna il pacco mi spiega che sono stati estratti a sorte ulteriori premi e mi avverte di verificare se il mio numero d'iscrizione è fra questi. Peccato, non sono stato così fortunato ;-)
Mi invitano poi a scendere sotto per ritirare il premio di partecipazione. Non starò a fare ulteriori considerazioni sul contenuto della borsa:
Franco ha già detto tutto quello che c'era da dire.
Prima di pranzo
Franco mi manda un sms, dicendo che nel pomeriggio sarebbe andato a ritirare il pettorale in centro. Pur essendo già a posto, decido di accompagnarlo.
Stessa scena del mattino, solo che questa volta io faccio da spettatore. Dopo andiamo a prenderci un caffè in via Pietro Micca. Il tempo di una piacevole chiaccherata e poi vedo che è ora di rientrare a casa.
In fretta e furia, preparo il CD delle foto scattate durante le gare di quest'anno - potevo aspettare ancora un po' :-D. Il tempo corre veloce (beato lui... :-D) e sopraggiunge l'ora di andare a Borgaro per la cena di fine anno della squadra. Già, proprio la sera prima della gara. Tanto, sono l'unico che deve gareggiare il giorno dopo... :-(
La cena si svolge in un hotel a quattro stelle a Borgaro: davvero niente male. Il servizio è impeccabile, il posto elegante, la sala ampia e spaziosa con tavoli da otto-dieci persone. Al centro della sala, una pista da ballo.
"Ma come? Domani gareggi? Ma è finita la stagione. Il campionato è ormai terminato.", dicono alcuni miei compagni di squadra. No, no. Io ho corso apposta le gare autunnali in vista di quest'appuntamento. I vari campionati regionali e provinciali con le loro incomprensibili classifiche non mi interessano.
E' quasi mezzanotte quando decido che è ora di tornare a casa. Il tempo di prendere la macchina, percorrere tutta la tangenziale nord ed un bel tratto di quella sud, parcheggiare, prepararmi per andare a letto... e io sono lentissimo.
Prima di andare a dormire, assicuro il chip elettronico ai lacci delle mie Asics. E' l'una e mezza; direi che è meglio andare a dormire. Già, dormire. Il fatto è che non ho sonno. Non è che sono agitato per il giorno dopo, ci mancherebbe altro. Semplicemente non ho sonno. Guardo l'orologio e vedo che segna le due e mezza: ancora niente. Penso di essermi addormentato almeno dopo le tre del mattino.
Alle otto meno dieci suona la sveglia del mio orologio, ma questa è un'altra storia e ve la racconterò in un altro post ;-)