Domenica mattina ho partecipato alla mia prima gara dell'anno al Parco della Pellerina, dove tra l'altro esordivo in qualità di Master 35.
Prima di partire avevo qualche dubbio sul fatto se indossare le chiodate o meno. Rocco, che aveva corso un'ora prima di me, me le aveva sconsigliate. In realtà la temperatura in progressivo aumento e il gran numero di atleti, che prima di me avevano pestato il terreno di gara, mi hanno fatto optare per i chiodi. E la scelta si è rivelata indubbiamente azzeccata. E poi 'ste scarpette arancioni pagate non poco dovrò sfruttarle almeno un po'... o no? :-)
Alla partenza ho cercato di dosare le forze come meglio potevo. Senza strafare, s'intende, ma cercando di fare brevissimi allunghi nei tratti in cui mi era consentito, in modo da recuperare una posizione nel gruppo a me congeniale. I primi istanti di gara sono quelli dove l'entusiasmo è al massimo, ma la piacevole sensazione dura sempre poco, meno di un chilometro, comunque sia meno di quanto si vorrebbe. Poi si comincia a fare i conti con la fatica.
Al quinto chilometro Francesco (Carignano) mi propone di recuperare lo spazio perduto dal gruppetto innanzi a noi. In quell'istante mi pare di avere un crollo psico-fisico e purtroppo mi tocca declinare l'offerta. Piuttosto preferisco provare ad allungare nel finale.
Finalmente la fatica è vicina al termine quando mi trovo in un gruppetto di non più di quattro o cinque persone. Forte dei 5 x 100 con cui ultimamente concludo gli allenamenti mi gioco il tutto per tutto: vediamo come mi piazzo. Ultimo! Beh, almeno ci ho provato... :-)