Eccomi qua a raccontare non la solita gara domenicale, ma LA GARA, visto che TUTTA DRITTA per me ha sempre avuto un significato particolare.
Il mattino della gara arrivo in piazza San Carlo poco prima delle 9. Qualche saluto di rito e poi venti minuti più tardi cerco la camionetta, anzi il tir viste le dimensioni, dove lasciare il borsone con il ricambio. Un breve riscaldamento nelle vie del centro e poi torno in piazza a controllare se si sta riempiendo. Direi proprio di sì, i podisti schierati sono già un bel numero.
A quel punto decido di portarmi sotto lo striscione di partenza anch'io e prendere posizione. Sono le 9.39. Non mi è mai capitato di schierarmi alla partenza così presto, ma il fatto è che siamo davvero tanti e diventerebbe poi un problema muoversi in mezzo alla folla. Mancano ancora venti minuti all'inizio e per ingannare l'attesa spalmo sulle gambe la crema per scaldarle, cosa che praticamente non faccio mai. Dovrò pur occupare in qualche modo il tempo durante l'attesa, giusto? ;-)
Con un pizzico di invidia guardo i top runner che possono permettersi di corricchiare fino all'ultimo, mentre tutti gli altri sono fermi.
Sono le 10 in punto ma non si parte. Dovremmo attendere ancora una decina di munuti nell'attesa che si concludano le ultime iscrizioni. Siamo davvero tanti.
Alle 10.10 finalmente si parte. Nonostante la moltitudine di atleti, nelle prime battute di gara non ho grossi problemi nel muovermi. Inizialmente si esce da Piazza San Carlo seguendo tutta via Roma, poi si curva a destra in Piazza Carlo Felice e quindi si affianca la stazione di Porta Nuova percorrendo via Sacchi.
All'altezza di corso Sommeiller la carreggiata si fa più larga e il gruppo ha modo di disporsi meglio. Proprio in corso Filippo Turati provo a rifiatare, ma il terzo chilometro lo corro in 4'16"... direi che mi sto rilassando un po' troppo. Non mi ero ripromesso di correre a 4'10"? ;-)
Il quarto e quinto chilometro sono quelli che definirei i "chilometri di transizione", quelli dove cerco sempre di ingannare la fatica, concentrando il pensiero sulla rotonda di Piazzale Caio Mario, che durante la gara immagino come una sorta di tappa intermedia. Scelgo di non guardare le indicazioni del gps per concentrarmi meglio sui segnali del corpo. Le sensazioni sono discrete anche se la domenica precedente a Vivicittà mi pareva di avere qualcosa in più.
All'ottavo chilometro supero l'ultima rotonda e, controvento, mi proietto nell'ultimo tratto del percorso. Da quel momento in poi il pensiero è rivolto solo all'arrivo, la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Stringo i denti per cercare di limare il tempo il più possibile e finalmente taglio il traguardo. Il cronometraggio ufficiale mi accredita di un 42'16" corsi a 4'13" al km. Il gps segna un po' più di 10000 metri, e cioé 10122 per l'esattezza con una media di 4'10" al km, che poi era l'obiettivo cronometrico che mi ero prefissato. Comunque sia, nel caso di TUTTA DRITTA prevale la distanza certificata AIMS alle misurazioni del satellitare :-)
Qui sotto riporto l'andamento della mia gara:
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