lunedì 28 gennaio 2013

Minimalismo qualitativo



Supponiamo che si avvicini la fine dell'anno. E' possibile che l'atmosfera natalizia insieme alla pausa dalle competizioni favorisca un rilassamento mentale e fisico che porta a ridurre il carico di lavoro in allenamento. Supponiamo, inoltre, che subito all'inizio dell'anno nuovo si presenti un leggero stato influenzale. Rientrati dal quale si fatica a trovare le motivazioni per un nuovo impegno nella corsa.

Come uscirne? Cimentandosi senza pensarci più di tanto in una campestre, fangosa e circondati da podisti più agguerriti del solito? No, meglio di no. Piuttosto, una soluzione potrebbe essere quella di convincersi a correre ugualmente, ma in maniera ridotta. Nella quantità e nella qualità. Poi magari, lavorando su pochi chilometri si scopre che ci si può concentrare in ogni uscita sulla qualità. Senza dimenticare naturalmente il riscaldamento, specie in questa stagione.

Si arriva così ad inanellare una serie di uscite a basso chilometraggio, non più di cinque nel mio caso. E ogni volta si alternano lavori come ripetute, corsa in progressione e corto veloce. La regola è quella di variare sempre il tipo di allenamento in modo da non renderlo mai prevedibile o noioso. Nel mio caso direi che funziona, visto che la voglia di correre sta tornando :-)

1 commento:

Enrico ha detto...

E' la perfezione! Mi sa che migliorerai ancora...