mercoledì 17 dicembre 2008

Correre a piedi nudi

Se non avete mai pensato di fare voi stessi una cosa del genere, vi sarà certamente capitato di aver visto qualcuno farlo o di averne almeno sentito parlare.

L'esempio più famoso ed emblematico della corsa a piedi nudi è senza ombra di dubbio quello di Abele Bikila durante i giochi olimpici di Roma nel 1960. L'etiope, dopo un inizio gara con le calzature ai piedi, decise di disfarsene durante la corsa, andando a vincere una tra le maratone più particolari della storia.

Pur senza conoscere l'episodio di Bikila, il piemontese Francesco Arone ha cominciato a correre nel 2000 e quasi da subito ha abbandonato l'utilizzo delle scarpe sia in allenamento che in gara. Prima orientato alle gare brevi, negli ultimi anni ha deciso di passare alla mezza maratona e poi alla maratona. Inizialmente costretto a medicare continuamente le ferite ai piedi, si è poi via via abituato, anche se confessa di soffrire ancora gli sterrati.

Un personaggio che non teme invece lo sterrato è la guardia forestale Antonio Peretti, in arte "Tom Perry, l'alpinista scalzo". L'atleta vicentino scopre la vocazione alla corsa a piedi nudi durante una discesa dal monte Carega. Si misurerà poi sulle montagne più famose come il Sinai, i vulcani dell'Ecuador, il Gran Sasso per poi ottenere fama a livello internazionale con la discesa dal Kilimangiaro.

Se facciamo un salto indietro al 1791, scopriamo che sul monte San Giacomo, che sovrasta il comune di Salvitelle, in provincia di Salerno, si esercitavano i fucilieri francesi da montagna. Ben protetti dai loro scarponi furono presi in giro dai pastori del luogo, che si misurarono con loro a salire e scendere il colle senza indossare alcuna calzatura. Ancora oggi esiste una corsa a memoria storica dell'evento, riservata per tradizione solo ai nativi di Salvitelle o ai residenti: terminata la discesa i partecipanti tutti insieme si lavano i piedi in una tinozza piena di vino per disinfettare le ferite ai piedi.

Al di là di questi episodi e personaggi particolari, sembra che correre a piedi nudi sia un ottimo esercizio per migliorare la forza e le qualità propriocettive, ma di questo ne parlerò un'altra volta.

11 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Anche a Roma ci son sempre uno o due podisti che gareggiano scalzi.
proprio ora che i neri corron sempre con ottime calzature qualcuno va contro corrente...spesso è voglia di protagonismo.

Michele ha detto...

I gusti sono gusti, mi domando solo come si fa a piedi nudi ad aver l'ammortizzazione necessaria per non sderenarsi le articolazioni.
Camminare a piedi nudi nell'erba è bellissimo, correre per me la vedo dura.
Vorrei però questi http://www.vibramfivefingers.com/

Andrea ha detto...

@Gian Carlo
In effetti Francesco Arone spiegava di voler fare qualcosa di diverso dagli altri. E direi proprio che c'è riuscito!!!

@Michele
Pare, da alcuni studi, che le scarpe ammortizzanti provochino più infortuni rispetto ai modelli privi di sostegno. Tale problema penso però che valga per i podisti che non associano alla corsa nessun esercizio per rinforzare i piedi...

PS: belle scarpette le five fingers!!

Anonimo ha detto...

paolo..........NO COMMENTARE correre a piedi nudi ;-)
spago

Alberto ha detto...

Mi sembra un ottimo modo per prendersi delle belle infezioni e rischiare di dover poi rimanere... senza piedi. Un conto è il bambino africano che è stato abituato da sempre ad andare in giro scalzo, sicuramente non per una questione di "scelte", un altro è chi appunto le scarpe se le toglie per "fare qualcosa di diverso". Non provo nessun tipo di stima verso queste persone.

Andrea ha detto...

@Alberto
Non voglio discutere la bontà o meno delle motivazioni di chi pratica questo tipo di corsa. Mi sembra però uno spunto interessante e che merita approfondimento, soprattutto nella nostra società dove sembra che non si possa fare niente senza l'ausilio della tecnologia.

Francesco Arone ha detto...

Sono Francesco Arone il runner a piedi nudi unico al mondo: volevo dire a Alberto che non dovrebbe giudicarmi o commentare se non sa le cose o per lo meno chiedimi e ti spiegherò!!!!! i miei contatti li trovi : www.arone.eu

Alberto ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Alberto ha detto...

Caro Francesco, mi dispiace che tu ti sia sentito giudicato (male) e mi scuso per questo. Non mi sembra però d'averlo fatto, bensì d'aver solo detto che ti esponi ad un rischio di infezioni e che non posso provare una stima "a priori" nei tuoi confronti, per il solo fatto che corri senza scarpe. Ognuno ha le sue motivazioni come dice Andrea e sono contento per tutti coloro che finiscono una gara, o meglio qualsiasi corsa col sorriso sulle labbra. Mi sembra un po' particolare che tu debba aspettarti la stima di tutti, appunto per il solo fatto che corri scalzo per tua scelta.

Ho visitato il tuo sito, molto ben fatto, grazie per aver condiviso tutti quei racconti.

Ho letto che hai scritto:
"Siamo pronti per la partenza, qualcuno indossa le magliette a favore del Tibet e mi viene spontaneo chiedermi se queste persone credono veramente in quello che fanno oppure è un semplice modo per autocompiacersi."

Vorrei chiederti se anche tu corri per una causa.
Ciao, Alberto

Anonimo ha detto...

ciao Alberto sono Francesco Arone, i motivi per cui corro a piedi nudi sono molti , ma tra i principali sono 2: COMPETIZIONE E' AMBIZIONI gli altri motivi sono riservati fino a quando finiro' la mia carriera

fiorenzo ha detto...

Egregi colleghi,
a prescindere dal fatto che possa essere dannoso o meno per le articolazioni correre senza scarpe (io credo proprio di si),oso dire che solo per il fatto che l'atleta
abbia un sito da megalomane e per il fatto che gia' ad un centinaio di metri prima dell'arrivo si esponga al pubblico per incitarlo al delirio, lo vedo come un atteggiamento da puro mitomane.Inizialmente lo ammiravo, poi quando ho capito l'attenzione che vuole catturare su di se mi e' andato in disgrazia.Trovo invece giusto che corra anche senza scarpe purche' non lo sventoli al mondo intero.