
Se non avete mai pensato di fare voi stessi una cosa del genere, vi sarà certamente capitato di aver visto qualcuno farlo o di averne almeno sentito parlare.
L'esempio più famoso ed emblematico della corsa a piedi nudi è senza ombra di dubbio quello di Abele Bikila durante i giochi olimpici di Roma nel 1960. L'etiope, dopo un inizio gara con le calzature ai piedi, decise di disfarsene durante la corsa, andando a vincere una tra le maratone più particolari della storia.
Pur senza conoscere l'episodio di Bikila, il piemontese Francesco Arone ha cominciato a correre nel 2000 e quasi da subito ha abbandonato l'utilizzo delle scarpe sia in allenamento che in gara. Prima orientato alle gare brevi, negli ultimi anni ha deciso di passare alla mezza maratona e poi alla maratona. Inizialmente costretto a medicare continuamente le ferite ai piedi, si è poi via via abituato, anche se confessa di soffrire ancora gli sterrati.
Un personaggio che non teme invece lo sterrato è la guardia forestale Antonio Peretti, in arte "Tom Perry, l'alpinista scalzo". L'atleta vicentino scopre la vocazione alla corsa a piedi nudi durante una discesa dal monte Carega. Si misurerà poi sulle montagne più famose come il Sinai, i vulcani dell'Ecuador, il Gran Sasso per poi ottenere fama a livello internazionale con la discesa dal Kilimangiaro.
Se facciamo un salto indietro al 1791, scopriamo che sul monte San Giacomo, che sovrasta il comune di Salvitelle, in provincia di Salerno, si esercitavano i fucilieri francesi da montagna. Ben protetti dai loro scarponi furono presi in giro dai pastori del luogo, che si misurarono con loro a salire e scendere il colle senza indossare alcuna calzatura. Ancora oggi esiste una corsa a memoria storica dell'evento, riservata per tradizione solo ai nativi di Salvitelle o ai residenti: terminata la discesa i partecipanti tutti insieme si lavano i piedi in una tinozza piena di vino per disinfettare le ferite ai piedi.
Al di là di questi episodi e personaggi particolari, sembra che correre a piedi nudi sia un ottimo esercizio per migliorare la forza e le qualità propriocettive, ma di questo ne parlerò un'altra volta.