domenica 24 ottobre 2010

8 KM (o quasi) ALLA 2



La concorrenza delle gare di Avigliana e Moncalieri pare non aver influito più di tanto sulla partecipazione alla 8 KM alla 2, la veloce competizione che si snoda nelle vie della Circoscrizione 2 di Torino. Nonostante la sua giovane età, la manifestazione annovera già un ottimo numero di partecipanti, competitivi e non, segno di evidente apprezzamento da parte del pubblico podistico.

Sin dalle prime battute il sanmauriziese Igor Martello ha condotto la gara senza timore alcuno degli avversari. Sua la vittoria davanti al compagno di squadra Rosario Baratono, che ha preceduto Aly Ologueme. La prova femminile celebra la vittoria dell'atipina Maria Laura Fornelli che vince su Federica Arnone e Claudia Spano.

CLASSIFICA:
CLASSIFICA 8 KM ALLA 2 2010

FOTOGRAFIE:
FOTOGRAFIE 8 KM ALLA 2 2010 (1)
FOTOGRAFIE 8 KM ALLA 2 2010 (2)
FOTOGRAFIE 8 KM ALLA 2 2010 (3)

La mia gara
Non potevo certo perdermi una gara piatta e veloce e per di più vicina a casa: e infatti non ho mancato l'appuntamento... ;-)

Da segnalare un episodio divertente o quasi alla partenza. Si partiva in una parallela di via Guido Reni a doppio senso di marcia con spartitraffico centrale. Inizialmente eravamo tutti posizionati a sinistra, poi ci hanno fatto spostare a destra nell'altra corsia per farci nuovamente tornare, appena un istante dopo, nella corsia di partenza. Probabilmente reputavano opportuno farci fare ancora un po' di riscaldamento... :-)

Mancano pochi istanti alla partenza e si capisce che non sarà facile destreggiarsi in uno spazio così ristretto. Finalmente lo sparo e si comincia! Pur essendo abbastanza avanti ho avuto qualche difficoltà a muovermi; ancora nel rettilineo centrale mi sono permesso un avventato zigzag che pare quelli dietro non abbiano apprezzato molto... :-/

Il percorso è sì veloce ma occorre prestare attenzione ai cambi di direzione e di fondo del tracciato. Tra l'altro in alcuni tratti le curve erano interpretabili (fortunatamente meno che rispetto alla scorsa edizione)...

Ricordando le parole dello speaker prima della partenza (due giri identici) e dando un'occhiata al satellitare comprendevo come i chilometri non sarebbero stati otto ma poco meno.

Nel rettilineo conclusivo che introduceva nella Cascina ho corso in progressione: questo non mi è comunque bastato per raggiungere Fabio che mi ha preceduto di 4 secondi... accidenti! ;-) Tempo finale di 30 minuti esatti corsi ad una media di 4'01" al km: tutto secondo le previsioni... anzi in realtà speravo di essere andato un pelo più veloce.

Questa la mia progressione chilometrica:
3'54" / 4'07" / 3'59" / 3'59" / 4'06 / 4'04" / 4'06" / 1'47" (500 mt)

Ad una prima lettura si nota subito che il primo chilometro e soprattutto la progressione nel finale mi hanno permesso di limare i secondi necessari ad avvicinarmi il più possibile alla soglia dei 4' al km. Che fare ora? Continuare a perseverare negli allenamenti e attendere i risultati! :-D

lunedì 18 ottobre 2010

Tutti pazzi per il Sedano Rosso



Pieno di partecipanti alla terza edizione del TROFEO SEDANO ROSSO, veloce competizione podistica nel cuore di Orbassano. 840 i classificati fra i soli adulti nella corsa dove i primi ricevono in premio l'ortaggio tipico di Orbassano.

Fresco vincitore della gara di Testona, Mountasser Abdessamia si regala un'altra vittoria mettendo in riga i quotati Paolo Gallo e Bruno Santachiara. Il terzetto procede nell'ordine di classifica per buona parte della gara: nel finale Santachiara perde leggermente il passo e lascia la contesa per l'alloro ai due avversari che giungono al traguardo distanziati di pochi secondi. In campo femminile Romina Cavallera bissa il successo di Pinerolo e ha la meglio su Maria Laura Fornelli e Monica Cibin.

CLASSIFICA:
CLASSIFICA TROFEO SEDANO ROSSO

FOTOGRAFIE:
FOTOGRAFIE TROFEO SEDANO ROSSO (1)
FOTOGRAFIE TROFEO SEDANO ROSSO (2)
FOTOGRAFIE TROFEO SEDANO ROSSO (3)

La mia gara
Invogliato dalla vicinanza a casa, dal percorso veloce e approfittando del fatto che fosse gara di squadra, domenica ho corso ad Orbassano.

Come ricordavo dalla volta scorsa, la partenza è tutt'altro che agevole. Mi infilo a fatica nelle prime posizioni, o almeno credo di farlo: in realtà sono abbastanza imbottigliato. Nel momento in cui lo starter dà il via non riesco a muovermi. Poi, dopo l'esitazione iniziale il mio gruppo si muove e comincio a cercare spazi qua e là.

Nelle primissime centinaia di metri è davvero difficile prendere il ritmo. Al di là del ridotto spazio a disposizione per muoversi, siamo davvero in tanti. Solo dopo il primo chilometro riesco a trovare il passo giusto e concentrarmi sulla mia gara.

All'incirca all'altezza del sesto chilometro mi raggiunge Eupremio. Ahi! Adesso stai a vedere che mi fa pagare il sorpasso di Pinerolo. Scambio con lui qualche battuta e gli suggerisco di staccarmi prima del finale, onde evitare che finisca come domenica scorsa... ;-) Al settimo chilometro sono io a perdere qualche colpo e, nel rifiatare, sono costretto a cedergli il passo. Ormai vedo il traguardo e provo ad accelerare: recupero sì qualche posizione ma non riesco a raggiungerlo. Questa volta ha vinto lui!

Posso comunque ritenermi soddisfatto, se non della condotta di gara, almeno del crono finale, visto che il display del satellitare indicava 4'00" di media al km. Almeno le innumerevoli ripetute stanno dando i primi frutti! Subito dopo l'arrivo, posto in prossimità del mercatino, mi sono lasciato tentare da una tavoletta di cioccolato bianco con pezzi di fragole. Essendo fuori dalle classifiche ho scelto di premiarmi da solo... ;-)

Faccio i complimenti a mio cognato che, dopo la sua prima gara a Lugano il mese scorso, ha partecipato alla corsa di Orbassano vestendo per la prima volta i colori della Podistica Torino.

Alla gara di Orbassano ho avuto modo di conoscere Pietro Cristini e di acquistare il suo libro ESSERE CORSA, di cui avevo parlato nel blog qualche tempo fa. Dalle prime pagine sembra essere interessante, ma saprò dirvi di più nei prossimi giorni.

venerdì 15 ottobre 2010

SOGNANDO L'OLIMPIADE, a breve l'uscita



Uscirà fra pochissimi giorni l'atteso libro di Giorgio Goggi, SOGNANDO L’OLIMPIADE, NON UNA STORIA D’ATLETICA, MA UNA STORIA D’AMORE VERSO L’ATLETICA. Per farsi un'idea dei contenuti, leggiamo insieme le parole di presentazione di Tiziana Cappellini:

Dalla PREFAZIONE del libro:

"Giorgio Goggi nasce ad Alessandria nel 1960, ultimo di tre figli di una famiglia di origine alessandrina. Diplomatosi ragioniere, consegue il perfezionamento in gemmologia presso l’illustre GIA (Gemological Institute of America) di Santa Monica, in California, grazie al quale entra nel commercio di pietre preziose di cui si occupa tuttora.

In quest’opera di natura biografica, l’autore ripercorre la sua vita strettamente intrecciata con la carriera sportiva, fornendo ricordi puntuali e partecipi di entrambe. A partire dalla sua infanzia, della quale offre un ritratto sia della sua famiglia che dei contesti scolastici nei quali è cresciuto, l’autore sposta la narrazione concentrandola su quella che sarà la passione di tutta la sua vita: l’atletica leggera, in particolare la corsa podistica.

Nell’evocare tali ricordi, l’autore non tralascia i compagni e gli amici che maggiormente hanno fatto parte di questo suo percorso. Ancora oggi dura l’amicizia con Marina Giulia Cavalli, una ex - promessa dell’atletica italiana – tanto da averne indossato la maglia della Nazionale Maggiore in giovanissima età –, successivamente ha abbandonato lo sport per seguire un’altra sua grande passione, quella per il teatro e per il cinema. L’autore ricorda così il loro primo incontro: ...quando sul pulmino salì una splendida ragazza con un sorriso solare, era Marina, Marina Giulia Cavalli, la ragazza di cui mi avevano parlato. Si tratta proprio di Marina Giulia Cavalli, la popolare attrice che ha recitato al fianco di attori importanti ricoprendo ruoli di primo piano come, per esempio, è avvenuto nella miniserie di Rai Uno “Eravamo solo mille”, rievocazione della spedizione garibaldina. Dal 2001, Marina Giulia interpreta il ruolo di Ornella Bruni nella serie televisiva “Un posto al sole”, attualmente in onda su Rai Tre.

A sua volta la narrazione di vita privata s’intreccia a racconti di carattere pubblico, ricordando per esempio vittorie olimpiche di campioni italiani e stranieri, vittorie che scandiscono lo scorrere di un tempo che ripercorre l’arco di un’esistenza.

Inoltre, il racconto di vita privata è arricchito da alcune esperienze che l’autore ha avuto modo di svolgere all’estero, prima in Gran Bretagna e poi in California, così come viene narrata anche la sua vita familiare in veste di marito e di padre.

Tuttavia, protagonista dell’opera resta la passione che l’autore nutre da sempre nei confronti della corsa, amore testimoniato da anni di sacrifici, allenamenti intensi, periodi di distacco anche se non di vero disamoramento, successi, delusioni e anche sogni.

In un tratto dell’opera, l’autore confida: Quel sogno olimpico che mi ha accompagnato per tanti anni mi ha dato la forza di combattere alla ricerca della mia personalità e mi ha aiutato a raggiungere determinati traguardi nella mia carriera professionale. Che una passione sportiva non sia solo tale, ma che all’autore abbia dato degli insegnamenti di vita, è chiaro anche da altre sue affermazioni quali: Non vi elenco che cosa facevo giorno per giorno, ma voglio solo farvi capire come si può, se lo si desidera, impegnarsi al massimo per ottenere ciò che si vuole.

L’autore ripercorre il suo cammino sportivo partendo dalla scoperta che un giorno, grazie a suo padre, ha fatto del mondo dell’atletica e della corsa, per poi soffermarsi sulle varie tappe che lo hanno portato a far parte di società sportive. Questo fino a quando la vita ha preso un’altra direzione per arrivare poi a ricondurlo, quasi in modo destinico, di nuovo e più di una volta verso il mondo delle corse e anche delle gare. Tutto ciò a prezzo di rinunce, perché spiega l’autore: Non è necessario andare a dormire alle quattro del mattino per divertirsi, non serve passare ore e ore a raccontarsi sempre le stesse cose: basta vivere la vita con intensità, non sprecare neanche un secondo del proprio tempo. Questo è quello che ho sempre cercato di fare.

Allo stesso modo, nel corso della sua vita privata e della sua carriera sportiva, l’autore ha avuto l’opportunità di imparare che: Purtroppo nella vita non si può tornare indietro e, quando ti capita un’occasione, la devi cogliere al volo senza fartela sfuggire.

Si tratta dunque di un racconto di vita vera e sana, di un esempio di come ci si possa dedicare alle proprie passioni rincorrendo sì un sogno ma, più concretamente, lavorando con costanza e impegno per raggiungere obiettivi precisi, per quanto spesso faticosi siano.

Inoltre, il racconto si snoda in contesti geografici anche molto diversi fra loro, come scrive lo stesso autore: Avevo lasciato la mite Los Angeles per le gelide colline del Monferrato. Ognuno di questi luoghi viene evocato e descritto nella sua bellezza restituendone l’atmosfera fino a entrare nel cuore di Londra, aggirarsi per Los Angeles ed esplorare il Grand Canyon, per quanto il territorio piemontese resti il predominante oltre che la terra di origine dell’autore.

Lo stile dell’opera è agevole e dunque offre al lettore un racconto fresco, che facilmente lo coinvolge e lo conduce all’interno della vita vera che vi viene narrata."

Tiziana Cappellini

Il libro di questa avvincente storia non solo sportiva sarà disponibile tra pochi giorni, chi fosse interessato a riceverlo può prenotarlo contattando il seguente indirizzo e-mail:
sognandololimpiade@diamstar.it
E’ intenzione dell’autore con una parte dei proventi derivanti dalla vendita del libro istituire una borsa di studio a favore di quei ragazzi che si distingueranno nella pratica sportiva e nello studio.

giovedì 14 ottobre 2010

Tutto pronto per la 24 ORE di TORINO



sopra: Enzo Caporaso e Giuseppe Sbriglio

Sabato 16 e domenica 17 si svolgerà nel Parco Ruffini di Torino la seconda edizione della 24 ORE DI TORINO. La manifestazione, a cui saranno presenti anche il sindaco Sergio Chiamparino e l’assessore allo sport Giuseppe Sbriglio, partirà alle 10 in punto di sabato per terminare il giorno dopo alla stessa ora.

La portata dell'evento è duplice in quanto, oltre ad assegnare i titoli individuali regionali di specialità (assoluti e master), ospiterà il Campionato italiano di 24 Ore.

Alla linea di partenza saranno presenti gli azzurri Paolo Rovera e Stefano Montagner. Silvio Bertone parteciperà alla corsa del Ruffini per verificare la propria condizione in vista dei campionati mondiali di 100 km di novembre a Gibilterra. Saranno presenti anche il vincitore della scorsa edizione Luca Sala, Antonio Mammoli e Antonello Martucci; e poi ancora Boris Bakmaz, vincitore negli anni ottanta di tre Torino-Saint Vincent, e Alessandro Rastello, recente trionfatore nella "100 km delle Alpi".

In campo femminile occhi puntati su Anne Marie Gross, che si troverà ad affrontare le ultramaratonete italiane Maria Ilaria Fossati e Monika Moling. Senza dimenticare Marinella Satta, vincitrice nel 2009, Cristina Borra, recente Guinness per aver corso 13 maratone in 13 giorni consecutivi, e la francese Maria Pierre.

lunedì 11 ottobre 2010

Dieci chilometri a Pinerolo



La STRAPINEROLO diventa poco più che maggiorenne visto che domenica ha soffiato sulle sue prime 19 candeline. Ottima la risposta dei partecipanti, forse addirittura meglio quella del gruppo dei non competitivi, che hanno animato il centro di Pinerolo la mattina del riposo settimanale.

Non pago della vittoria dello scorso anno, Abdelhadi Laaouina si ripete anche quest'anno e va a vincere meritatamente. Piazza d'onore per Simone Gonin che precede Valerio Gullì. In campo femminile è Romina Cavallera ad aggiudicarsi il primo posto. La freccia del Boves RUN corre velocissima sulle strade pinerolesi e lascia a debita distanza le pur brave Giorgia Morano e Federica Arnone.

CLASSIFICA:
CLASSIFICA STRAPINEROLO 2010

FOTOGRAFIE:

FOTOGRAFIE STRAPINEROLO 2010 (1)
FOTOGRAFIE STRAPINEROLO 2010 (2)

La mia gara
E veniamo alla gara del sottoscritto. Dove andare a correre domenica? Cossano è un po' lontana, Testona è vicina ma... a Pinerolo è gara di squadra. E poi si corre nel centro della cittadina e il percorso sembra interessante.

Il costo della corsa è di soli 3 euro, sia per i competitivi che per i non competitivi. Il pacco gara consiste in una maglietta tecnica Diadora, che vista la cifra pagata è davvero conveniente!

Qualche minuto di corsa lenta condita da un po' di stretching e poi vado a posizionarmi in partenza. Alle 10 in punto si parte!

Purtroppo non ho a disposizione i dati del primo chilometro (il perché lo si capisce leggendo il paragrafo successivo) ma l'impressione è che siamo partiti tutti a razzo. E forse non è stata, almeno nel mio caso, un'idea molto brillante anche perché ben presto avrei scoperto che il percorso era pianeggiante solo in alcuni punti, mentre in altri piuttosto nervoso.

Come domenica scorsa quasi al quarto chilometro mi sono reso conto di non aver attivato la funzione autolap del Garmin. Ecco, tra l'altro la tolgo adesso che sto scrivendo il post così non lo devo fare nel prossimo allenamento... ;-) Sta di fatto che mi sono messo a cercarla nel menu mentre correvo in salita (stavolta è andata meglio perché ci ho messo meno tempo di domenica scorsa). Dopo i primissimi chilometri mi raggiunge Eupremio, compagno di squadra dell'Atletica Venturoli, e corro in sua compagnia fino metà gara, dopodichè comincio a calare nel ritmo.

Correre nel centro storico di una città ha sempre il suo fascino: le strade strette, le curve a gomito e il lastricato di pietre danno un sapore particolare alla competizione. Una maniera davvero inusuale di attraversare il cuore di una cittadina, faticando a più non posso in mezzo a tanta gente che assiste curiosa alla gara, magari un po' stupita per quello che vede.

Emozioni a parte la fatica prima o poi fa capolino. Al sesto chilometro comincio infatti a riampiangere la troppa foga in partenza e stringo i denti. Non vedo l'ora che arrivi la discesa che annuncia la parte finale del percorso. E finalmente arriva!

Davanti a me intravedo ancora Eupremio: non ce la farò mai a raggiungerlo, penso. L'ultima curva e poi una leggera salita che riporta nella piazza di partenza. Sono un po' al limite, ma non voglio rinunciare allo scatto finale... ;-) Parto deciso e accanto a me un altro concorrente ha la stessa idea: il traguardo è vicinissimo e le gambe corrono senza freni. Nonostante la mia accelerazione, le gambe del mio vicino girano più veloci e sono costretto a stare dietro. In compenso, un po' stupito, vedo che Eupremio, che qualche istante prima pareva imprendibile, è a portata di mano: senza mollare l'andatura gli arrivo dietro e lo supero a meno di un metro dal traguardo! Incredibile! Ripensandoci lui in quel momento stava correndo a circa 15 km/h mentre io gli sono arrivato alle spalle a più di 20 km/h (il Garmin segnava una media di 2'50" al km negli ultimi 191 metri) e pertanto superarlo è stato un gesto quasi naturale.

41'39" è stato il mio tempo finale con una media di 4'08" al km: per adesso la mia velocità in gara è questa, speriamo in un qualche miglioramento nelle prossime settimane... :-D

Ultima nota, purtroppo negativa. Nonostante il ritrovo e la partenza della gara fossero nell'ampia e frequentata piazza Vittorio Veneto, qualche malvivente è riuscito comunque nell'intento di aprire qualche automobile.

sabato 9 ottobre 2010

Il mio primo Giro della Collina



Temperatura frizzante e atmosfera autunnale alla 33^ edizione del GIRO DELLA COLLINA, disputatosi domenica scorsa tra Torino e Moncalieri.

La cronaca di gara festeggia la vittoria del tranese Simone Marocco che si toglie lo sfizio di battere il sempreverde Luca Cerva, compagno di squadra fino a qualche anno fa. Abdessamia Mountasser si deve accontentare della terza piazza. Federica Arnone primeggia nella gara femminile mettendo dietro di sè Grazia Cammalleri e Judith Stein.

FOTOGRAFIE:
FOTOGRAFIE GIRO DELLA COLLINA 2010

La mia gara
Domenica mattina si respirava la tipica aria autunnale. Cielo grigio e quell'atmosfera malinconica che fa quasi venir voglia di non muoversi di casa. A completare il tutto una pioggerellina fine utile solo a bagnare le lenti degli occhiali.

Dopo un breve riscaldamento mi appropinquo allo striscione di partenza. Le sensazioni mi sembrano buone: le gambe girano senza particolari difficoltà. I primi chilometri sono pianeggianti e completamente rettilinei.

Dopo meno di quattro chilometri la strada comincia a salire ma in maniera lieve. Solo allora mi ricordo di non aver attivato la funzione autolap del Garmin. Poco male, lo faccio adesso. E così, da buon maniaco del gps, mi metto a pacioccare il cronografo. Dopo almeno un minuto e mezzo, se non due, di ricerca disperata nelle giungla dei menu, finalmente riesco a trovare la tanto agognata funzionalità. Bene, posso riprendere a correre sereno... ;-)

Nel frattempo la salita non accenna a fermarsi. In un tratto privo di curve alzo lo sguardo (forse ho fatto male a farlo) e vedo atterrito qualcosa che più che una salita pare una rampa di lancio. Che fare? Testa bassa e... prima o poi finirà ;-)

Non nascondo che in certi momenti di fatica mi torna alla mente la ben più dura e lunga salita di Oropa. Prima o poi dovrà finire, penso. E' un po' come quando si va a fare un escursione in montagna quando, certi di essere ormai prossimi alla meta, ci si continua a ripetere frasi del tipo: "Ancora una curva e poi sono arrivato".

Dopo innumerevoli "ultime curve" la strada comincia a tornare pianeggiante. La discesa è un vero spasso: un lungo tratto di asfalto sul quale lasciar correre libere le gambe, come al galoppo. Il timore per i non specialisti della discesa è in questi frangenti quello di affaticare troppo la muscolatura, che il più delle volte non è abituata a sopportare uno sforzo così impegnativo, specie se lungo (e qui il pensiero vola subito alla Nevache-Briancon che non ho mai corso ma di cui conosco la fama).

Percorso faticoso in alcuni tratti della salita ma divertente; di sicuro un'esperienza da ripetere. Peccato solo che sia non competitiva... ;-)

giovedì 7 ottobre 2010

Giuliano Cavallo e Alessandra Perona conquistano il 1° MORENIC TRAIL



Ivrea 2-3 Ottobre 2010

Si è svolta nel modo migliore la prima edizione del MORENIC TRAIL, un Trail pensato in grande, con 108 km su sterrato e sentieri, nei boschi del Canavese, terreno ondulato, sulla cresta dell’ampio semicerchio glaciale dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.

Ben 250 i partenti da Andrate, provenienti da Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, numerosi stranieri. Parecchie vecchie volpi dei trail, in caccia dei 3 punti validi per la qualificazione per l’Ultra Trail del Mont Blanc 2011. Molti però i giovani, nuove leve, affascinate da una prova che rinnova nel Canavese la tradizione delle grandi sfide podistiche. Gare impegnative, severe, ma organizzate e affrontate con entusiasmo giovanile, serenità, semplicità, festa. Questa è la filosofia di Stefano Roletti e dei giovani della Baltea Runner, la società organizzatrice.

Partenza alle sette di mattina e, per quasi tutti, previsione di un arrivo a notte fonda. Un Traguardo da conquistare con un lento incedere in salita , nei boschi della Valchiusella, alla luce delle pile frontali, seguendo la segnaletica di gara fino all’arrivo posto a Brosso. Concorrenti in solitudine, salva l’ottima assistenza nei punti di ristoro e la presenza diffusa dell’organizzazione, pronta ad intervenire. Tutto però è filato liscio e l’ultimo concorrente ha tagliato il traguardo alle 10 del giorno dopo.

Vincitore assoluto, nella prova individuale, con il tempo di 10h23’ l’aostano Giuliano Cavallo, una locomotiva. Pronostico rispettato, avendo già vinto molto quest’anno, segnatamente il Trail del Monte Soglio e il Gran Trail della Valdigne e con numerosi altri piazzamenti. Secondo Marco Zarantonello di Varese con 11h 44’, terzo Filippo Canetta con 12h55’. Distacchi importanti. Ritirato Francesco Zucconi al 50° per crampi. In campo femminile vittoria di Alessandra Perona in 17h58’, seconda Giancarla Agostini in 19h29’, terza Myriam Berlioz in 19h31.

La gara è stata brillantemente vivacizzata dalla possibilità di correrla in quattro ragguardevoli frazioni, in formula di staffetta. Questa è stata la scelta dei giovani. Squadre maschili femminili e miste, dislocate sul territorio hanno creato movimento e divertimento per tutta la giornata, ingenerando anche simpatici equivoci, come quello che ha costretto ad una sofferta volata sul traguardo finale, un ruvido strappo in salita, Marco Zarantonello, secondo arrivato della singola, con il 4° frazionista di una staffetta maschile. In campo maschile vittoria della squadra Daniele Vottero Reis, Roberto Giacchetto, Erik Benedetto, con il tempo di 9h19’. Vottero fa due frazioni da solo ma sbaglia percorso e consegna il testimone solo in terza posizione. Grande rimonta di Superman Giacchetto che lancia Benedetto in vantaggio verso la vittoria. Uno spettacolo. In campo femminile non poteva esserci storia. Un poker di regine, creatosi a sorpresa per l’occasione, composto da Alma Rrikka, Maria Luisa Riva, Raffaella Miravalle e Ornella Bosco ha fermato il cronometro sulle 10h11’ segnando il terzo miglior tempo assoluto delle staffette, e superando anche il tempo dello stesso vincitore assoluto Giuliano Cavallo.

Collaudo ultra positivo. Gara lunghissima ma fattibile, nella natura, quasi sempre su sterrato, ondulata ma molto corribile, scorci bellissimi sui laghi morenici , chiesette e paesini; da prendere con calma, possibilmente in affiatata compagnia. Può diventare molto severa nell’ultimo quarto. Rassicurante comunque la dislocazione di controlli, ristori, e servizio segnaletico.

FOTOGRAFIE:
FOTOGRAFIE MORENIC TRAIL 2010

mercoledì 6 ottobre 2010

Oggi compio 34 anni!



E' passato un altro anno e non ci sono stati cambiamenti particolari. A dire il vero l'unica cosa che cambierà, podisticamente parlando, è la mia categoria.

Compiendo 34 anni, infatti, da gennaio del prossimo anno entrerò a far parte dei Master, più in particolare sarò un MM35. Da quando sono iscritto all'Atletica Venturoli, e cioé dal 2003, sono sempre stato un TM. Ancora qualche mese e non lo sarò più... :-( Non dovrebbe succedere nulla, a parte il fatto che nelle classifiche di categoria avrò qualcuno in più davanti a me... ;-)

Ringrazio come sempre mia nipote per la vignetta.

lunedì 4 ottobre 2010

Sognando l’Olimpiade (Giorgio Goggi)



Cari amici podisti, ne approfitto dello spazio che mi ha concesso Andrea dal suo sito per presentarmi: mi chiamo Giorgio Goggi, sono un grande appassionato di atletica, sport che ha significato veramente molto nella mia vita.

Ora ho deciso di dedicarle un libro: "Sognando l’Olimpiade: non una storia d’atletica, ma una storia d’amore verso l’atletica".

Ho cominciato a scriverlo quasi per gioco, ma pagina dopo pagina il mio impegno aumentava, al punto di tenermi molto spesso sveglio sino a tarda ora.

Non avevo alcuna aspirazione editoriale, volevo solo raccontare la mia modesta storia atletica, sicuro che ciò potesse interessare solo i mie amici e compagni d’allenamento.

A un certo punto però mi sono reso conto che la storia che stavo narrando, poteva essere la storia di migliaia di appassionati che quotidianamente praticano il nostro meraviglioso sport. Ho avuto conferma di questo da alcuni amici a cui ho fatto leggere alcuni stralci e che mi hanno confermato questa sensazione, spronandomi poi a continuare il lavoro e a terminarlo al più presto. Nonostante tutto sono rimasto piuttosto scettico sulla possibilità
di riuscire a far pubblicare il mio lavoro, ritenendo comunque il giudizio dei miei amici di parte. A lavoro ultimato ho deciso di far leggere il mio racconto ad una persona competente, mi sono ricordato che negli ultimi anni della sua vita una mia illustre zia, poetessa e scrittrice, si era avvalsa della collaborazione del Prof. Paolo Cavalli, stimato professore di latino e greco, appassionato di storia della letteratura, nonché grande esperto di lingue antiche, tanto da essere incaricato della traduzione di alcuni antichi documenti di proprietà del Vaticano. E’ stato insignito per i suoi studi di numerosi riconoscimenti accademici, civili ed ecclesiastici. Mi sono rivolto a lui con un po’ di soggezione, certo però che avrei avuto sicuramente un giudizio imparziale.

Dopo alcuni giorni dalla consegna della bozza mi ha contattato per informarmi che aveva terminato la lettura e che aveva trovato il racconto molto coinvolgente, mi disse: "Una storia che potrà appassionare molti lettori, anche se non amanti dell’atletica".

Forte di questo mi sono fatto coraggio e ho contattato alcuni personaggi noti dell’atletica italiana che mi ha fornito alcuni dati interessanti e alcune foto che saranno pubblicate nel libro. Sono sicuro che questa storia Vi piacerà, l’ho scritta per invogliare i giovani a praticare e ad amare l’atletica, ed è a loro che è indirizzato il mio messaggio, ma sono sicuro che ad apprezzarlo maggiormente saranno quei ragazzi che sono stati giovani negli anni ottanta. Nel libro parlo di numerosi atleti, alcuni sono rimasti nell’anonimato, altri sono diventati grandi protagonisti dell’atletica italiana, ad esempio Giuseppe Miccoli, altri ancora sono stati atleti di fama mondiale, come: Lasse Viren, Steve Prefontaine, Thomas Wessinghage, Alberto Cova e Stefano Baldini. E' mia intenzione come ho promesso a Maurizio Damilano, con una parte dei proventi della vendita di istituire una borsa di studio intitolata alla memoria di mio padre (colui che mi ha avviato all’atletica), a favore di chi si distinguerà sia in campo atletico sia in quello scolastico.

Per qualunque informazione mi potete contattare al seguente indirizzo:
sognandololimpiade@diamstar.it

Giorgio Goggi

sabato 2 ottobre 2010

24 ore a Lugano



Lo scorso fine settimana sono andato in Svizzera per partecipare alla STRALUGANO. Sono arrivato a Lugano alle 17 di sabato pomeriggio e sono poi ripartito alla stessa ora il giorno seguente: 24 ore esatte la mia permanenza nell'affascinante cittadina Svizzera.

La scusa per prendere parte a questa gara era quella di accompagnare mio cognato che ha cominciato a correre da qualche mese e voleva cimentarsi in una dieci chilometri. Oltre alla distanza corta ne era prevista una di 30 km, che non ho nemmeno potuto prendere in considerazione dato il mio chilometraggio settimanale... ;-)

Il mattino della gara, complice il vento della sera prima, la giornata era splendida. Clima piacevole e vista amena verso il lago e le alture. La temperatura, più fredda all'inizio, pian piano si scaldava. Inizialmente pensavo di correre con una maglietta sotto la canottiera ma poco prima della partenza ho dovuto ricredermi.

Dopo aver fatto un po' di riscaldamento ed esercizi di stretching nella passeggiata lungo lago, mi sono diretto verso la partenza. I concorrenti erano divisi a gruppi di duecento in base al numero di pettorale: credo che tale numero l'abbiano assegnato in base al tempo previsto che si indicava all'atto dell'iscrizione. Ho gareggiato molte volte ma non mi è mai capitata una cosa del genere; certo che, stando nel primo gruppo, la cosa non mi è dispiaciuta affatto. Mi fossi trovato più indietro l'avrei pensata diversamente... ;-)

La gara ha inizio e non devo certo sgomitare per trovare una posizione in mezzo al gruppo. I chilometri da percorrere sono dieci e il percorso consiste in un circuito di due giri di eguale lunghezza. Subito non riesco a capire il ritmo a cui sto correndo: mi pare di andare piano ma non voglio comunque forzare l'andatura. Va tutto bene fino al settimo chilometro quano comincio ad accusare un po' di fatica, non so bene se psicologica o fisica o entrambe. L'ottavo e il nono chilometro ho infatti l'impressione di essere un po' lento, ma non appena entro nel parco per correre l'ultimo tratto comincio a forzare il ritmo. L'ultimo rettilineo lo faccio a tutta per cercare di rosicchiare qualche secondo e mantenere la posizione.

Ecco che penso di aver finito quando i due atleti davanti a me continuano a correre allo stesso ritmo: no, allora non è ancora finita. Nemmeno si fermano allo striscione successivo. Finalmente il terzo è quello buono!!! Niente da fare, a volte proprio non riesco a capire dove finisca una gara. Mi è capitato anche a TUTTADRITTA: si vede che ho delle difficoltà nelle gare internazionali... ;-)

Ho chiuso la mia prova in 41'02", tempo di cui per ora non mi posso lamentare. Piuttosto sono sorpreso per la mia condotta di gara che ho letto dai dati del GPS; la mia progressione è stata la seguente:

1°km:3'39" 2°km:4'03" 3°km:4'04" 4°km:4'06" 5°km:4'11"
6°km:4'14" 7°km:4'12" 8°km:4'22" 9°km:4'23" 10°km:3'58"

Il primo chilometro, che mi sembrava lento, è stato invece troppo veloce... ma si sa nel primo non è mai facile controllarsi. Quello che mi dispiace è di essere stato così lento nell'ottavo e nel nono chilometro, dove sicuramente avrei potuto dare qualcosa di più. E' vero che se avessi tenuto d'occhio la velocità media indicata dal satellitare avevo qualche probabilità in più di correre ad una media più uniforme, ma sinceramente ho preferito correre a sensazione senza il vincolo psicologico del GSP.

Dopo la gara ci siamo concessi un bel pranzetto nella piazza adiacente al luogo delle premiazioni e lì non mi sono certo risparmiato. Volevo terminare il pranzo con un dolce e mi sono messo a scegliere con cura una di quelle coppe di gelato da gran galà. Mi ricordo bene di aver specificato al cameriere una coppa fragolona piccola. La coppa me l'ha portata sì, ma si è dimenticato che l'avessi chiesta piccola! E' arrivato al tavolo con un transatlantico di gelato che qualcuno dagli altri tavoli si è girato per ammirare le dimensioni della coppa. Anche il tedesco seduto di fronte a me, che aveva tutta l'aria di essere una buona forchetta, è rimasto allibito da quel concentrato di calorie, ma io non mi sono lasciato intimorire e da atleta della buona tavola ho spazzolato il tutto in tempo brevissimo... ;-)

Un complimento particolare all'organizzazione per aver messo a disposizione diversi fotografi che hanno immortalato tutti gli atleti in gara e reso disponibili le fotografie scaricabili gratuitamente da internet.