Bruno Brunod, atleta di livello mondiale nella corsa in montagna e nello SkyRunning, nasce ad Aosta nel 1962.
Durante il servizio militare scopre il ciclismo. Da subito mostra le sue doti in salita tanto che Claudio Chiappucci lo definirà lo scalatore più forte che conosca. Il suo stretto legame con la montagna lo porta ben presto ad abbandonare il ciclismo per dedicarsi alla corsa in altura. E, nella nuova specialità, si distingue subito.
Nel suo palmares annovera i record di ascensione del Cervino (1995), dell'Aconcagua (2000), del Monte Rosa (1997) e del Kilimanjiaro (2002). Nel 1996 vince il circuito mondiale FILA SKYRUNNING e nel 1998 la prima edizione del WORLD SKYRUNNING CHAMPIONSHIP.
Ogni giorno effettua due allenamenti, il primo al sorgere dell'alba e l'altro dopo il tramonto. Il resto della giornata lo passa a lavorare come muratore, specializzato in rivestimenti e tetti in pietra.
Tra i numerosi premi e riconoscimenti alla carriera sportiva, si possono ricordare il lungometraggio che ripercorre la sua carriera sportiva, dedicatogli dalla sede regionale di Aosta della RAI, ed il racconto biografico nel libro RIPENSARE LO SPORT di Pietro Trabucchi.
Durante il servizio militare scopre il ciclismo. Da subito mostra le sue doti in salita tanto che Claudio Chiappucci lo definirà lo scalatore più forte che conosca. Il suo stretto legame con la montagna lo porta ben presto ad abbandonare il ciclismo per dedicarsi alla corsa in altura. E, nella nuova specialità, si distingue subito.
Nel suo palmares annovera i record di ascensione del Cervino (1995), dell'Aconcagua (2000), del Monte Rosa (1997) e del Kilimanjiaro (2002). Nel 1996 vince il circuito mondiale FILA SKYRUNNING e nel 1998 la prima edizione del WORLD SKYRUNNING CHAMPIONSHIP.
Ogni giorno effettua due allenamenti, il primo al sorgere dell'alba e l'altro dopo il tramonto. Il resto della giornata lo passa a lavorare come muratore, specializzato in rivestimenti e tetti in pietra.
Tra i numerosi premi e riconoscimenti alla carriera sportiva, si possono ricordare il lungometraggio che ripercorre la sua carriera sportiva, dedicatogli dalla sede regionale di Aosta della RAI, ed il racconto biografico nel libro RIPENSARE LO SPORT di Pietro Trabucchi.
2 commenti:
Come dire... una marcia in più !
E pensare che io trovo già dura una normalissima escursione... ;-)
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