sabato 13 settembre 2008

Federico Pugno

Podista della Tranese, gareggiava spesso nonostante fosse malato da molto tempo di cancro. In un articolo del 1997 su La Stampa, pur affermando ovviamente di non essere affatto contento della sua situazione, si riteneva però felice di essere vivo e di vivere circondato dall'affetto della sua famiglia e dei suoi amici.

Non lo conoscevo di persona, ma l'ho visto diverse volte in gara. Domenica scorsa ha partecipato anche lui alla gara del Valentino. E' morto il giorno successivo. La fotografia sopra riportata è tratta dal sito di Somadaj (www.podoandando.net), dove ci sono altre immagini e una dedica all'amico.

10 commenti:

SPAGHETTO... ha detto...

ERA DELLA MIA SQUADRA..C'ERA TUTTE LE DOMENICHE!!!!
SICURAMENTE STARà CORRENDO TRA LE NUVOLE!UN PENSIERO ALLA FAMIGLIA DA PARTE DI SPAGO.

Michele ha detto...

Mi ha colpito: ha corso il giorno prima di morire ? Non lo conoscevo ma mi sa che è morto soddisfatto .
le mie parole sono sincere e senza altri sensi che quello che leggete ne pietà ne ironia

franchino ha detto...

Come non ricordarlo... spesso presente alle gare domenicali. Non lo conoscevo di persona, mi spiace.

Paolino73 ha detto...

Che brutta notizia che mi hai dato.
Correva per la mia società ma non lo conoscevo di persona.Lo ammiravo molto perchè nonostante la malattia era presente alle gare tutte le domeniche.Come dice Spago a quest'ora starà correndo tra le nuvole e la sua sarà una corsa libera.Alla famiglia vanno le mie più sentite condoglianze.

Massimo ha detto...

Non lo conoscevo di persona,ma lo vedevo spesso alle gare;un esempio per tutti a non mollare mai.
Condoglianze alla famiglia

Master ha detto...

Una preghiera anche da parte mia.

Anonimo ha detto...

Ho fatto giusto in tempo a conoscerlo anche io alla gara del Valentino.Quando mio marito mi ha parlato della sua storia,mi è sembrato inevitabile considerarlo "Mitico",qualcuno a cui fare riferimento quando ci sembra che certi limiti sono insuperabili.
Bisognerebbe organizzare una gara con il suo nome...speriamo che qualcuno lo faccia,magari proprio la sua società!
Ciao,Sofia.

Anonimo ha detto...

E poi ci si lamenta..

E poi ci si lamenta, già..
Oggi voglio parlare di una cosa seria. Non scrivo spesso, ma questa volta ho sentito il bisogno di farlo.

Qualcuno lo sa, qualcun'altro no, da 12 anni faccio atletica. In questi 12 anni ho incontrato quasi sempre, alle gare, un signore, dall'aspetto sofferente, che ogni domenica mattina si alzava e veniva a correre le sue gare. Col tempo ho imparato a capire cos'aveva, cosa gli era capitato, e perchè fosse così.

Il peggiore dei mali l'aveva colpito, già molti anni prima che io lo conoscessi, e giorno dopo giorno cercava di strapparlo alla vita. Ma Federico non ci stava, lui ha combattuto, lui ha lottato e per 30 anni ha continuato a correre e correre, ad inseguire la vita. Si è goduto giorno dopo giorno, ha alternato la sofferenza alla gioia di vivere.

Si è spento l'8 Settembre di quest'anno, 4 giorni fa, poco più di 24 ore dopo la sua ultima gara. Ha corso fino alla fine; ha inseguito i suoi sogni fino all'ultimo.

Ho saputo della scomparsa per motivi molto superficiali, ma poi mi sono soffermato a pensare, a ricordare e ho voluto quindi lasciare un ricordo personale, una riflessione da condividere con voi.

Federico Pugno è un esempio e dev'essere un simbolo per tutte quelle persone che si ritengono sfortunate, che si lasciano andare, che si piangono addosso, che non credono più nella vita per alcune piccolezze che ritengono fondamentali.
Tutti noi, o chi di noi si arrabbia per cose materiali e sostanzialmente inutili dovrebbe un attimo fermare la propria mente, spegnere la tv, spegnere lo stesso PC da dove sta leggendo questo scritto, chiudere gli occhi e chiedersi: io sto vivendo davvero?

Nel trafiletto tratto da "La Stampa" del 12 Ottobre del 1997 che Somadaj ha allegato al suo scritto, Federico insegna a tutti il piacere per la vita.
Vi consiglio di leggerlo,

Riposa in pace Federico

Con profonda stima,
Alessandro

alberto69 ha detto...

Anch'io lo conoscevo solo di vista.
E' un esempio di coraggio e di forza che tutti dobbiamo cercare di seguire.
Grazie Federico e buon viaggio verso il cielo!!!

Anonimo ha detto...

lo conoscevo da quando entrai alla Tranese molti anni fa e ogni volta che lo vedevo, anche certe mattine quando passava in bici mentre io ero in macchina per andare al lavoro, mi chiedevo che forza incredibile doveva avere quell'uomo e come i nostri problemi di tutti i giorni, fossero problemi "inventati" rispetto ai suoi.
Non sono andato al suo funerale perchè non sono stato avvisato della sua morte e mi dispiace molto, ma passero' a fare le condoglianze ai suoi familiari.

Ciao federico !!!

Roberto Pumilia