giovedì 17 giugno 2010

ROYAL ULTRA SKY MARATHON



Domenica a Candiolo ho avuto modo di conoscere Stefano Roletti, ideatore e organizzatore con i Baltea Runner di una delle gare più affascinanti del calendario: la Royal Ultra Sky Marathon del Gran Paradiso.

Stefano, come va il conto alla rovescia per il 25 Luglio?
Bene, abbiamo già in casa il numero di partenti dell'anno scorso e manca ancora più di un mese.Mi ha colpito che i primi due iscritti sono stati un giapponese e un inglese; ora le iscrizioni arrivano da tutto il Nord Italia; tra le prime iscrizioni quasi tutte le conferme di chi ha partecipato nel 2008 e 2009.Penso che sia una delle gare più belle di tutto l’arco alpino, sconosciuta.Siamo partiti da poco, stiamo crescendo e sono sicuro che diventerà una delle gare più simboliche della disciplina della corsa in montagna.

Come è nata questa idea e come avete ottenuto il permesso dal Parco Nazionale del Gran Paradiso?
Nel Gran Paradiso mancava una grande gara e per di più il Gran Paradiso possiede lo straordinario patrimonio delle Strade Reali di Caccia, che sono un segno che non poteva che essere ispirazione per una grande gara. E da lì, con un po’ di sogno e un po’ di coraggio, è nata la Royal, naturale evoluzione in lungo della tradizione delle marce alpine.

Il Parco ha capito da subito lo spirito veramente selvaggio della nostra gara e quindi ha accolto con favore questa iniziativa.

Che caratteristiche ha la gara?
È certamente molto impegnativa. Non solo per la lunghezza di quasi 54 km e un dislivello positivo di 4.000 metri. C'è dell'altro: lo chiamerei il “fattore ingaggio”, come si usa nelle grandi ascensioni dell'alpinismo. Passato il Colle dei Becchi, che recide i contatti con la zona di partenza, e prima di arrivare alla diga del Serrù, che avvicina all'area di arrivo, il concorrente si trova nella pancia della montagna, gli unici riferimenti rimangono i posti di ristoro, in un territorio grandioso e emotivamente incombente, affrontando km e km di solitudine. Sopra la testa i 4000 m della parete sud del Gran Paradiso con le guglie del “Castello Incantato” della Via Vaccarone.

Da non trascurare anche l'altezza media, quasi sempre tra i 2.300 ei 3.000 metri. Siamo nel vero deserto dell'alta montagna. Ci vuole gente allenata ma anche tranquilla e matura, che conosce o ha letto con molta attenzione il percorso di gara, che sa gestirsi. Comunque ci saranno sei posti di ristoro a scongiurare qualsiasi pericolo di crisi di fame. Ovviamente in quota, sui passi, rimarranno numerosi nevai, non pericolosi, da attraversare direttamente.

Faremo un gran lavoro di ricognizione e segnalazione del percorso con centinaia e centinaia di bandierine.

Rischi meteorologici?
L’ultima settimana di Luglio è quella che i francesi chiamano del “beu fix”, alta pressione stabile. In ogni caso, se ci fosse qualche accenno di perturbazione la gara verrebbe immediatamente sospesa.

E dal punto di vista logistico?
Come si sa la gara parte dalla diga del Teleccio nel vallone di Piantonetto e arriva dopo 53,9 km a Ceresole prima spostandosi verso Ovest e poi verso Est, nel versante Sud (quello piemontese) del Gruppo del Gran Paradiso.

Garantiamo perciò un servizio di navetta che, a gara ultimata, permetta di recuperare l'auto alla diga del Teleccio.

Direi anche che è consigliabile pernottare in loco per essere freschi alla partenza prevista alle 7 di mattina. Abbiamo stipulato una convenzione con l’Albergo La Cascata di Noasca. con 35 euro cena dormire e prima colazione, con cibo adeguato alla gara.

Lì è previsto il raduno principale per i concorrenti che vengono da lontano. Lì ci incontreremo alla sera per un pre briefing e conoscerci prima di iniziare l'Avventura.

Chi vorresti invitare ?
Guarda, capisco che c’è una forte barriera psicologica da superare, e meno male che c’è. Quelli che fanno le classiche corse in montagna non hanno alcun problema, basta solo che non vadano a tutta.

Io inviterei tutti quelli che salgono in montagna a correre per sognare, per muoversi liberi e per sentire il selvaggio dell’alta montagna. Mi piace pensare allo spirito di chi volava su e giù per la Punta di Quinzeina, gara mitica ormai entrata nell’elenco delle gare eroiche dei pionieri della corsa in montagna.

I trailisti non avranno particolari problemi, soprattutto quelli che amano la montagna e non solo le distanze lunghe. In ogni caso noi ci teniamo nel campo del fattibile e non dell’estremo gratuito.

E poi mi piace sottolineare che la Royal ha qualcosa di esclusivo, di irripetibile: si volge nel Parco del Gran Paradiso, uno dei santuari della natura tra i più belli e famosi delle Alpi.

Forza e coraggio!

1 commento:

PINO ha detto...

Gran bella gara la RUSM , forse tra quelle di montagna la piu' bella d'Italia.