Prima volta a Baldissero Canavese. Non senza qualche difficoltà nel trovare la strada, arrivo in macchina insieme con un mio compagno di squadra.
Non essendo ancora arrivato Antonio, che nella squadra si occupa delle iscrizioni, andiamo noi a ritirare i pacchi gara per il resto dei compagni. Il suddetto pacco consiste in una bottiglia di vino rosso.
Ad un primo sguardo, le persone che gareggiano non sembrano tantissime. Prima di partire, qualcuno sostiene che il percorso sia più duro di quello di domenica scorsa a Piossasco, ma a conti fatti a me non è sembrato così.
Al solito alla partenza c'è chi sovrastima le proprie energie e parte più forte di quello che dovrebbe. Forse perché si lascia trascinare dall'entusiasmo, forse perché vuole tenere il passo di podisti più forti di lui e non tiene conto invece delle proprie capacità e della propria preparazione. Qualcuno potrà anche obbiettare che si tratta di una scelta voluta, di una tattica studiata. Sicuramente questo è vero, ma non per chi, dopo una partenza da leone, rallenta l'andatura di quasi un minuto rispetto al passo tenuto nei primi chilometri!
Nelle ultimissime curve sto correndo insieme con Michele, quando poco più avanti a me scorgo un ormai esausto Roberto che si trascina all'arrivo.
Sicuro di me e delle mie energie residue decido di raggiungerlo accelerando il passo e, perché no, magari lo sorpasso proprio all'ultima curva.
Giungo furtivo dietro di lui, in modo che non si accorga della mia presenza, gli appoggio una mano su una spalla, lo guardo in faccia e gli faccio: "Cucù!".
Non l'avessi mai fatto! Con uno scatto da giaguaro innesta la sesta marcia lasciandomi sul posto. Ah ah! Meno male che mi sembrava sfinito dalla fatica!
All'arrivo, mi confesserà ridendo che il mio gesto goliardico gli aveva risvegliato l'adrenalina. E mi dice che se l'avessi superato senza dirgli niente, mi avrebbe lasciato passare.
La prossima volta mi faccio più furbo e sto zitto che è meglio.
Non essendo ancora arrivato Antonio, che nella squadra si occupa delle iscrizioni, andiamo noi a ritirare i pacchi gara per il resto dei compagni. Il suddetto pacco consiste in una bottiglia di vino rosso.
Ad un primo sguardo, le persone che gareggiano non sembrano tantissime. Prima di partire, qualcuno sostiene che il percorso sia più duro di quello di domenica scorsa a Piossasco, ma a conti fatti a me non è sembrato così.
Al solito alla partenza c'è chi sovrastima le proprie energie e parte più forte di quello che dovrebbe. Forse perché si lascia trascinare dall'entusiasmo, forse perché vuole tenere il passo di podisti più forti di lui e non tiene conto invece delle proprie capacità e della propria preparazione. Qualcuno potrà anche obbiettare che si tratta di una scelta voluta, di una tattica studiata. Sicuramente questo è vero, ma non per chi, dopo una partenza da leone, rallenta l'andatura di quasi un minuto rispetto al passo tenuto nei primi chilometri!
Nelle ultimissime curve sto correndo insieme con Michele, quando poco più avanti a me scorgo un ormai esausto Roberto che si trascina all'arrivo.
Sicuro di me e delle mie energie residue decido di raggiungerlo accelerando il passo e, perché no, magari lo sorpasso proprio all'ultima curva.
Giungo furtivo dietro di lui, in modo che non si accorga della mia presenza, gli appoggio una mano su una spalla, lo guardo in faccia e gli faccio: "Cucù!".
Non l'avessi mai fatto! Con uno scatto da giaguaro innesta la sesta marcia lasciandomi sul posto. Ah ah! Meno male che mi sembrava sfinito dalla fatica!
All'arrivo, mi confesserà ridendo che il mio gesto goliardico gli aveva risvegliato l'adrenalina. E mi dice che se l'avessi superato senza dirgli niente, mi avrebbe lasciato passare.
La prossima volta mi faccio più furbo e sto zitto che è meglio.
1 commento:
Peccato per lo sprint finale!
Caro procuratore doveva bersi il vino del pacco omaggio che Le avrebbe dato dell'energià in piu'.
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