mercoledì 26 novembre 2008

Stranezze olimpiche

Le storia delle Olimpiadi è ricca di episodi particolari e di personaggi bizzarri. Di seguito riporto alcuni fatti realmente accaduti alle maratone di St. Louis del 1904 e di Stoccolma del 1912.

La maratona di St. Louis fu caratterizzata da una temperatura elevata e dalla presenza di molta polvere. All'altezza del venticinquesimo chilometro il concorrente californiano Garcia cadde a terra privo di sensi. Il fatto di aver corso con la bocca aperta e di aver ingerito polvere gli aveva provocato un'emorragia alla membrana dello stomaco.

Felix Carvajal era un postino di nazionalità cubana ma di origini napoletane. Esibendosi come giocoliere per strada, raccimolò i soldi necessari per partecipare alla maratona, ma li perse giocandoseli nel viaggio. Fatto sta che il giorno della gara si presentò vestito da cowboy: riuscì a togliersi tutto tranne gli stivali. Nonostante le insolite scarpe, guadagnò la quarta posizione.

Lentauw, caffiro del Sudafrica, conquistò la nona posizione nella quarantadue chilometri. Durante la gara si trovava in ottima posizione, quando, spaventato da due grossi cani, allungò il percorso per evitarli. Sull'episodio circolò poi la leggenda che gli fossero stati mandati contro per evitare che un uomo di colore si fregiasse del titolo olimpico allora più ambito.

Curiosa è anche la storia dell'americano Fred Lorz. All'altezza del diciassettesimo chilometro decise di fermarsi e si mise a salutare gli altri concorrenti che sopraggiungevano. Salì poi in macchina e riprese a correre quando mancavano solo otto chilometri al traguardo. Poco dopo la falsa vittoria confessò l'inganno.

Secondo classificato nella maratona fu Albert Coray, allora considerato cittadino americano. Solo nel 1984 venne scoperta la sua nazionalità francese.

La maratona fu vinta dallo statunitense Hicks. Si narra che lo stesso durante la prova si avvalse dell'aiuto di albumi, brandy e stricnina. All'arrivo era talmente intontito che non si riuscì a fargli nemmeno una fotografia col trofeo in mano e dovettero portarlo in braccio fuori dallo stadio.

Il vincitore della lunga distanza a Stoccolma fu il sudafricano McArthur. Mancava poco all'arrivo quando superò il connazionale Gitsham, fermo a bere al ristoro. McArthur gli promise di aspettarlo, ma non mantenne l'impegno preso.

Epilogo tragico, invece, per il portoghese Lazaro che svenne per il caldo durante la gara. L'insolazione e relativa febbre che lo colpirono lo portarono alla morte. Lisbona gli avrebbe in seguito dedicato una via.

Particolare la storia del giapponese Siso Kanakuri, presente alla partenza ma che non fu mai visto tagliare il traguardo. Si ebbero sue notizie solo cinquantanni dopo, quando si seppe che si era ritirato a metà gara facendosi ospitare da una famiglia svedese ed era successivamente partito per il Giappone. Nel 1967 fu invitato a Stoccolma per tagliare il traguardo nello Stadio Olimpico.

Le informazioni sopra riportate sono tratte da Aneddoti olimpici. Stranezze, curiosità, spigolature nel meraviglioso racconto dei giochi di Marco Impiglia, Edizioni Eraclea Libreria Sportiva

3 commenti:

SPAGHETTO... ha detto...

bellissime.........correre con gli stivali da cowboy è un pò improbabile oggi....ma le vicende di Stoccolma penso che capitino tutte le domeniche......magari ci si organizza per far la gara insieme e invece si conclude con continui allunghi per staccare il socio o ancora meglio con una volata gli ultimi 20metri..........anzi.......in una volata dopo aver consegnato il pettorale.....spago

Andrea ha detto...

Spero che quello con gli stivali da cowboy non abbia fatto corsa calciata all'indietro...

PS: la volata dopo aver consegnato il cartellino la fai per il bicchierino di tè?

Anonimo ha detto...

Ma come avrà ridotto gli stivali? :)