domenica 20 gennaio
Sabato scorso sarei dovuto andare al Moginevro a sciare con degli amici. Il fatto è che lo stesso giorno ero anche impegnato con la visita medica di idoneità all'attività agonistica. Pertanto, ho dovuto rimandare la mia giornata sugli sci al giorno seguente. E per di più senza compagnia.
La domenica mattina vado a prendere il solito pullman per andare... indovinate un po'? A Prali, bravissimi. Memore dei disguidi del weekend precedente, mi ero già munito di biglietto il giorno prima.
Torino, alle 8 del mattino, era ancora assonnata e con gli occhi velati dalla nebbia. Tuttavia, le previsioni mi avevano assicurato una giornata serena.
E, infatti, poco dopo aver superato Pinerolo, il cielo ha deciso di mostrarsi in tutto il suo splendore, aprendo agli occhi uno scenario incantevole.
Una volta arrivato a Prali, sono andato nel solito bar per fare colazione con cappuccino e brioche e, subito dopo, nel solito negozio ad affittare gli sci. Poiché la negoziante non disponeva di sci da pattinaggio, ho dovuto ripiegare su quelli da tecnica mista.
La mattinata è passata fra i vari saliscendi del tratto di pista che va verso Villa di Prali, tra scivolate sulla schiena e facciate sulla neve.
Poco dopo l'una, ho riportato gli sci in negozio e sono andato al bar per mangiare un toast ed un panino. Alle due meno dieci mi reco verso la fermata a prendere l'autobus per il ritorno. Le due, le due e dieci, le due e venti... possibile che non passi?
Torno allora velocemente al bar e, leggendo gli orari e chiedendo anche conferma al barista, scopro che la navetta delle 14.10 la domenica non c'è. Accidenti! In piena stagione sciistica? Mi tocca aspettare fino alle 16.30. E fino a quell'ora che faccio?
Sconsolato, mi siedo su una panchina nei pressi di un negozio di noleggio di sci. Giochicchio un po' col telefonino e poi decido di leggere un libro che prudentemente mi ero portato dietro. In quell'istante, dando un'occhiata alla gente che fa ritorno a casa, incrocio lo sguardo di due mie colleghe in compagnia di altri due ragazzi.
Dopo esserci salutati, mi chiedono cosa ci faccio lì. Brevemente racconto loro la mia disavventura. Accetto quindi volentieri la proposta di aggregarmi a loro e fare qualche scivolata sul bob. Il pomeriggio è passato così e si è concluso con una cena in loro compagnia.
Alla prossima avventura sugli sci!
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