Torno a parlare dello sci di fondo, per me ormai divenuto compagno fedele in questa stagione. Avevo detto che sarei andato ad Usseglio, così non è stato. Il fatto di non avere a disposizione l'automobile e gli orari dei treni poco concilianti - l'unico treno festivo parte da Torino Dora alle 6.13 - mi hanno costretto a cercare altre alternative.
Ho pensato di andare nuovamente a Prali, ma, dopo aver sentito una coppia di amici, la meta è diventata Pragelato. E prorio in tale località che due anni fa ho avuto l'occasione di provare per la prima volta lo sci di fondo.
E così domenica mattina sono andato in piazza Caio Mario a prendere il pullman per il Sestriere. Ho provato a cercare disperatamente una biglietteria, ma era tutto chiuso. Beh, è domenica. Appena salito sull'autobus, l'autista giustamente mi fa notare che il biglietto si fa a terra. Certo, se avessi trovato un rivenditore aperto l'avrei fatto volentieri. Lui ribatte che avrei potuto comprarlo il giorno prima. Eh eh, sapevo che me l'avrebbe fatto notare. Gli rispondo allora che nel momento in cui ho saputo che sarei andato a Pragelato era troppo tardi per comprare il biglietto ;-). Tuttavia, subito dopo ho capito il perché delle sue rimostranze. Il povero autista, infatti, ha dovuto tribolare non poco per obliterare in cinquemila punti diversi il biglietto :-D
In prossimità della meta, chiedo all'autista quante fermate ci sono a Pragelato. Lui mi risponde che ce ne sono tre. Non mi resta che scegliere; ci penso un attimo e poi scelgo la seconda fermata. In medio stat virtus, si dice. Dopo un po', non pago della mia scelta, riformulo la domanda all'autista, chiedendogli dove mi converrebbe scendere per andare a fare sci di fondo. A quel punto interviene una signora che sostiene che per lo sci di fondo forse è meglio scendere in Val Troncea, all'altezza di Traverses poco dopo Pragelato. E lì, vicino al villaggio olimpico, il punto di accesso più frequentato per la pista di fondo. E dunque Val Troncea sia.
Dopo essermi incontrato con Gianni e Daniela, andiamo a pagare la pista. E qui cominciano le sorprese. Il costo della pista infatti è di ben 8 euro, il doppio rispetto a Prali. Certo che si vede proprio che le olimpiadi sono passate per di qua!
Poi io e Daniela andiamo ad affittare gli sci. Il negozio è nuovo; frutto di sicuro dell'evento olimpico appena passato. Chiedo al negoziante di illuminarmi. Lui mi suggerisce di utilizzare lo sci da pattinaggio solo se ho già esperienza. Decido di accettare il suo consiglio e prendo gli sci da tecnica classica.
Appena uscito dal negozio ci ripenso e mi dico: "No, no. Si vive una volta sola". Rientro nel negozio e cambio l'attrezzatura da tecnica classica con quella da skating. Devo cambiare anche lo scarponcino, in quanto il pattinaggio ne vuole un tipo più rigido.
Non l'avessi mai fatto! In quel preciso istante è cominciata la mia via Crucis. Inforco gli sci, provo a muovere i primi passi sulla neve e mi accorgo... che il locatario aveva ragione: eccome! Mi sono subito reso conto che era già un'impresa andare in pianura. In salita, poi, non vi dico: ero praticamente fermo e ho dovuto inventarmi di sana pianta una tecnica assurda per salire, con apertura delle gambe quasi in spaccata e passettini di microscopica entità.
Dopo un po' mi sono guardato attorno e ho pensato di chiedere aiuto ad una signora che procedeva senza problemi nel pattinaggio. Lei mi ha consigliato di scivolare come sui pattini, inclinando però i piedi verso l'interno in modo da appoggiare lo sci di taglio. Le informazioni da lei ricevute mi sono state certo d'aiuto, ma confesso che la fatica è stata non poca!
Finalmente, poi, è arrivata la discesa. Deo gratias! Proprio allora mi sono accorto che lo sci da pattinaggio permette un migliore controllo in discesa. Infatti, la totale assenza di scaglie sotto lo sci permette una risposta istantanea ai cambi di posizione della caviglia.
Dopo un'intensissima mattinata di sci da pattinaggio è poi giunta l'ora del pasto. Dopo pranzo, ripresomi dalle erculee fatiche mattutine, ho approfittato degli sci di Gianni, rigorosamente da tecnica classica, per rilassarmi un po' su alcuni tratti di pista che avevo fatto il mattino.
Che dire? Per chi è alle prime armi il pattinaggio non è certo banale. Ma penso che con un po' d'esperienza ce la si può fare.
E Pragelato? Bellissima cittadina. Anche se devo dire che per lo sci di fondo preferisco la pista di Prali, certo più stretta, ma un po' più varia in fatto di pendenze. Preciso comunque che in alcuni punti la pista di Pragelato, teatro olimpico degli epici confronti di due anni fa, era chiusa al pubblico. Peccato davvero!
La prossima gita sugli sci da fondo sarà al Monginevro. A presto!
2 commenti:
Ottimo Andrea! Stai diventando un fondista. Lo sci di fondo è uno sport che purtroppo non ho mai praticato ma che mi attrae parecchio. Sei a stretto contatto con la natura, poco traffico e splendidi paesaggi. Buona prossima gita al Monginevro! Ciao
Ciao Franco, causa visita agonistica di sabato, ho dovuto purtroppo rinunciare al Monginevro e ripiegare su Prali il giorno dopo, ma è andata bene lo stesso così. Ciao.
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