martedì 22 gennaio 2008

Tempo di cross


Le feste natalizie, accompagnate da pranzi e cene interminabili, hanno sancito la fine del 2007 e ci hanno proiettati nel nuovo anno. Abbiamo smontato l'albero e riposto il presepe nella sua confezione. Dopo aver spazzolato l'ultima fetta di pandoro farcito, ci siamo messi in testa di fare qualche dieta. Tra l'altro sono ricominciate anche le gare podistiche. Ma di quali gare si tratta? Le competizioni di questo periodo sono le campestri, conosciute anche con il nome di cross.

I tracciati su cui si disputano sono i prati, più o meno ben tenuti. Di certo non dovete aspettarvi manti erbosi all'inglese o praticelli come quello del vicino di casa appassionato di giardinaggio e maniaco del perfezionismo. No no, niente di tutto questo. I terreni su cui si corrono i cross sono sempre una sorpresa per il podista.

Il fango e l'erba scivolosa possono rendere difficoltosa la stabilità di chi corre e dunque non sempre si possono usare le comuni scarpe da strada. Ci vogliono delle calzature particolari. Quali? Le scarpe chiodate.

A differenza delle calzature da strada, le scarpe da cross non sono ammortizzate, ma sull'avampiede presentano dei fori su cui vanno avvitati dei chiodi di diversa lunghezza a seconda delle condizioni del terreno.

Fin qui sembra tutto facile, ma in realtà ho già accennato al problema che si incontra indossando queste scarpe. Sono prive di ammortizzazione e dunque mettono a dura prova tendini e legamenti. Per questo motivo occorre dosare il loro utilizzo col contagocce, preferendo indossarle solo in gara su terreni sui quali altrimenti risulterebbe difficile rimanere in piedi.

Nella vignetta sopra riportata, potete vedere come il tizio alle mie spalle stia scivolando rovinosamente dopo aver poggiato il piede dentro una pozzanghera di fango. Molto probabilmente ha scelto dei chiodi troppo corti!

Ciao Emily!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante, non ho mai pensato che fossero necessarie scarpe speciali.

Furio ha detto...

Mai provato le scarpe chiodate, ed a dire la verità ho corso solo un cross provinciale a fine 2006 con delle normali A3..è un esperienza che mi manca :)

Master ha detto...

Anch'io un giorno ne farò uno.
Ho corso una volta al Circo Massimo una "corri per il verde" da 7 km.......sarà stato un cross quello?!?!
L'erba c'era, la terra anche, .......booo!

Anonimo ha detto...

Non hanno bisgno di ammortizzazione perchè sono indicate per la corsa nei prati per cui già la terra ammortizza meglio che non l'asfalto.. oppure se usate in pista si corre sul tartan che ammortizza già di suo..

Anonimo ha detto...

Molto divertente la vignetta! :-))

Andrea ha detto...

@Nadia
@Furio
@Master Runners
@Igor
Nelle campestri è facile trovare sullo stesso tracciato di gara lunghi tratti con terreno duro e asciutto e curve fangose in cui è difficile stare in piedi.

Bisognerebbe far spuntare i chiodi sotto le scarpe solo in curva quando serve... ;-)

@Marco
Ho spiegato ad Emily come si svolgono i cross e ho lasciato a lei l'interpretazione.

Grazie da parte sua.

Giampy ha detto...

I miei omaggi e complimenti a sua nipote Emily per le deliziose vignette. Veramente un artista.

... E io corro! ha detto...

Non son d'accordo Andrea..Per quel che mi riguarda correre nei prati è un toccasana per la mia caviglia dolorante... l'ammortizzazione che offrono i terreni morbidi è consigliata per la ripresa da infortuni al piede.
Certo che si fa più fatica ..ma è un buon potenziamento per la nuova stagione su strada.

Andrea ha detto...

@Giampy
Ciao Giampy, grazie da parte di mia nipote.

@Guido
Ciao, Guido! Finalmente sei tornato! Eh sì, non avevo pensato alla tua povera caviglia.

Di sicuro il manto erboso è più morbido dell'asfalto, ma alcuni cross hanno dei terreni poco erbosi e pieni di buche.

Per quanto riguarda il potenziamento, prova a dare un'occhiata a quanto dice Albanesi sul suo sito: La corsa campestre secondo albanesi.

Ciao Guido.